come si fabbricano i profumi

Come può essere estratto un profumo?

 Chi realmente è intenzionato a conoscere l’universo delle essenze deve assolutamente sapere come può essere estratto un profumo. I metodi di estrazione variano a seconda del tipo di aroma e della complessità odorosa desiderata.

Un olio essenziale può essere definito come la materia volatile presente nelle piante, nei fiori e nei frutti, con una fragranza caratteristica proveniente da un mix di sostanze. Può essere estratto da foglie, radici, semi e cortecce, e si trova sotto forma di piccolissime gocce tra le cellule della pianta, dove agisce come ormone regolatore e catalizzatore.

Nella maggior parte dei casi gli olii essenziali per profumi sono fluidi, anche se alcuni risultano solidi a temperatura ambiente, come nel caso della canfora. Possono essere ottenuti mediante vari metodi di estrazione nel campo della profumistica e della cosmetica; la distillazione a vapore, l’estrazione con solventi alcolici e con CO2 sono i sistemi più utilizzati per trasformare un fiore in un profumo originale.

Distillazione: il metodo di estrazione dei profumi più antico e magico

Le essenze dei profumi possono essere estratte per distillazione a vapore acqueo; questo sistema permette attraverso l’immersione delle materie prime vegetali in acqua bollente, l’evaporazione degli olii essenziali. A causa della differenza di densità dei due elementi, il principio aromatico idrorepellente si staccherà dal liquido restando così sul fondo degli alambicchi. L’acqua di decantazione, naturalmente profumata potrà essere utilizzata insieme all’olio nella creazione di linee cosmetiche.

La distillazione a vapore secco è un metodo estrattivo per profumi che prevede l’esposizione indiretta delle varietà botaniche prescelte; i vegetali aromatici verranno disposti su una griglia in un ambiente carico di vapore acqueo fino ad ottenere l’evaporazione del principio odoroso. Con questa tecnica profumistica si otterranno olii essenziali, essenze o frazioni; nello specifico mediante distillazione molecolare sarà possibile creare essenze molecolari rettificate a seconda delle esigenze del designer di aromi.

Grazie a solventi organici sottovuoto, con interventi delicati a basse temperature si arriverà a frazionare assolute o molecole di essenza, di gran lunga più trasparenti e gradevoli.

Con tecniche più moderne può essere estratto un profumo mediante solventi volatili organici, sia lavorando materie prime vegetali essiccate, che fresche. La performance di questa tecnologia cosmetica permette elevati standard nel principio attivo odoroso, nelle varie forme di olio resina, assoluta e resinoidi.

Dopo ripetuti lavaggi delle varietà floreali si potranno ottenere:

il concentrato profumato e colorato

la concreta per fiori e materie fresche

il resinoide, nel caso di balsami e gomme.

L’estrazione di un profumo da concreta e da resinoide, attraverso l’uso di alcool darà vita a una cosiddetta “assoluta”. Raggiungere una clientela esigente con palette aromatiche esclusive e personalizzate è una prerogativa di chi conosce bene le varietà botaniche e le tecnologie.

Come si estrae un profumo per enfleurage?

Un profumo estratto con la tecnica dell’enfleurage può avvenire sia a caldo che a freddo, sfruttando la capacità dei corpi grassi di assorbire gli aromi. I petali vengono adagiati su una lastra di vetro, detta telaio, ricoperta da un grasso atto a catturarne i principi olfattivi. Tale operazione viene ripetuta circa 30 volte per ottenere pomate o assolute di pomate.

Il metodo estrattivo dell’enfleurage si presta soprattutto per piante e fiori che hanno un’attività funzionale anche dopo essere stati colti. Veniva praticato già nel IX secolo in Persia, collocando la rosa sui semi di sesamo, in grado di assorbirne tutta l’umidità e il sentore. Arriva in Francia nel XVII secolo, ma solo nel XIX raggiungerà la sua perfezione con lo sviluppo del lavaggio in alcool.

Vantare una linea esclusiva di profumi, per i quali servono dai 50 ai 100 grammi per ogni telaio, è un lusso accessibile e commerciabile in tempi brevi. Designer e profumieri professionisti sono in grado di ideare combinazioni uniche e adatte ad ogni personalità.

Profumi estratti tramite CO2: ricerca e tecnologia nelle palette

Utilizzando gas e soprattutto CO2 al posto di altri solventi volatili, lavorando con basse temperature e alte pressioni riusciamo ad ottenere principi olfattivi con elevate performance aromatiche.

L’anidride carbonica passa dallo stato gassoso con bassa densità, a uno stato liquido a densità alta, cosiddetto “supercritico”. In questa fase dell’estrazione la temperatura dovrà attestarsi sui 32 gradi, con una pressione ideale di 73 Bar. Successivamente abbassando la pressione, l’anidride carbonica tornerà allo stato gassoso rilasciando assolute, estratti CO2 e super critical fluid extraction.

La produzione di profumi sostenuta da tecniche innovative e naturali si distingue per la spiccata purezza degli agenti odorosi non contaminati dal calore e dai solventi.

Autore dell'articolo: FA