Matera

Matera: tra storia, arte e cultura

Dichiarata Capitale Europea della Cultura nel 2019, Matera è una delle città più antiche, con una storia ed una cultura particolare. Si pensi che dal 1993 i suoi Sassi e le sue Chiese rupestri sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La storia della città lucana risale a diecimila anni fa, circa e a testimoniare questa datazioni ci sono numerosi reperti preistorici che fanno riferimento a periodi a cavallo tra paleolitico e neolitico. Ricerche sempre recenti sono ancora in corso per dotare Matera di una datazione più precisa.
Famosa in tutto il mondo è per i suoi sassi. Ma cosa sono, precisamente?

I sassi di Matera

Oggi, considerati Patrimonio mondiale dell’Umanità, ma in passato venivano definiti quasi come una vergogna per tutta la popolazione. Essi non sono altro che originari quartieri costituiti nei quali prendono forma rudimentali e semplici case scavate nella roccia di tufo. Esse sono tutte raggruppate in un modo che le rende singolari. Molto spesso, si pensi che la pavimentazione di un sasso può corrispondere al tetto dell’abitazione posta al di sotto.

La storia: dal Neolitico ai Lucani

Le testimonianze risalenti all’era preistoria sono per lo più databili nel periodo inferiore-medio. Da qui provengono molte informazioni circa le abitudini e la vita di quelli che erano gli abitanti dei villaggi neolitici. Essi vivevano per lo più di caccia e pastorizia, dove però la vegetazione era piuttosto misera. Vi erano daini e cervi, il bue selvatico e l’orso delle caverne.
Quando gli uomini si trasformarono in agricoltori, la società primordiale iniziò a subire dei cambiamenti in positivo e iniziò la costruzione di dimore un po’ più sicure e maggiormente difese, fino a dare vita ad una specie di centro abitato.
In questa fase, inizio la creazione delle case di tufo che venivano scavate nella roccia di calcarenite. All’interno, le abitazioni erano collegate tramite cunicoli e rampe.
Il periodo pre-romano, invece, vede la dominazione della popolazione lucana, con il susseguirsi di popoli come i Sanniti, gli Enotri e le influenze greche.

Le Chiese rupestri.

Le Chiese rupestri sono così tante da essere state metaforicamente raggruppate in un Parco delle Chiese rupestri; anche se ce ne sono molte di più, le quali sono disseminate in tutto il territorio circostante.
Esse hanno la forza e la particolarità, allo stesso tempo, di unire il fascino della roccia alla raffinata decorazione interna. Esse sono frutto delle influenze greca e latina; la prima grazie ai bizantini; la seconda è da collegare ai romani e all’operato dei benedettini. Le raffigurazioni sono differenti per stile ed epoca e sono da considerarsi un unicum della pittura parietale. Le figure possono raffigurare personaggi nudi come Adamo, oppure vestiti con abiti elaborati come la Vergine, i Santi. Sono tutte contraddistinte da una grafia e da un tratto molto elementare che lascia più al colore il compito di modellare le figure rappresentate.
Un elemento sempre presente è la croce.

La cultura.

Il concetto di cultura è estremamente astratto. Esso è definito come l’insieme delle espressioni della vita materiale, sociale, spirituale di una popolazione in relazione agli eventi storici che l’hanno segnato. La città lucana ha un trascorso storico non indifferente ed ultra millenario con influenze di varie popolazioni.
La cultura però non è solo storia; è tutto ciò che riguarda un popolo. Non è soltanto chiese ed arte. Dunque, la cucina fa parte della cultura di un gruppo etnico.
Il pane di Matera è conosciuto in tutto il mondo, il quale si ottiene tramite un meccanismo usato solo dai panettieri materani. La Cialledda, a base di pane materano raffermo, era la colazione dei contadini, poiché si tratta di una ricetta molto semplice. Pane con aggiunta di pomodori, patate e cipolle. Anche la Crapiata è un piatto molto povero, cioè una zuppa di legumi con patate e grano, la quale però si metteva in tavola, addirittura, in occasioni di festeggiamenti.
Una particolarità locale poi contraddistinta dai cosiddetti Peperoni cruschi. Si tratta di peperoni che vengono lasciati ad essiccare al sole e che, successivamente, vengono fritti. Questo darà il risultato di un peperone croccante, come fosse una patatina.

Dalla cultura culinaria di un paese, dunque, si possono scoprire molte delle abitudini di un popolo.

Autore dell'articolo: Eleonora