Ritiro dalla scuola

Ritiro dalla scuola: ecco perché farlo entro il 15 marzo

Ritirarsi da scuola

Per evitare di essere scrutinati dal Consiglio di classe è obbligatorio ritirarsi entro il 15 marzo dell’anno scolastico in corso, come spiega in questo articolo di Ascuolaconamore.it. Secondo l’art. 15 del R.D. 653/1925, questo è il termine ultimo entro il quale, un alunno che intende ritirarsi ed evitare la bocciatura, debba cessare la frequenza delle lezioni. Sono molteplici i motivi per i quali uno studente dal profitto insufficiente decide di fermarsi, tra questi i più importanti sono:

  • Uno studente in difficoltà necessita un’attenzione maggiore, per capire quali sono le cause che lo hanno portato ad avere un profitto scarso.
  • Evitare la bocciatura, che in molti casi diventa sinonimo di sconfitta e vergogna per l’adolescente e non stimolo e sprono a migliorarsi e fare meglio l’anno successivo. In alcuni casi, le conseguenze, di una non ammissione all’anno seguente, possono essere anche drammatiche.
  • Secondo recenti dati raccolti dal Ministero dell’Istruzione, il rischio che gli studenti respinti, abbandonano per sempre gli studi, è molto alto, le percentuali parlano di circa un 40%.

Perché è importante evitare di perdere l’anno scolastico

In passato la bocciatura scolastica era vissuta dagli studenti in modo diverso, diventava per i ragazzi l’opportunità di intraprendere un percorso di riabilitazione, per colmare le lacune mostrate in precedenza. Attualmente, tutto è cambiato, gli adolescenti vivono questa condizione con vergogna e si convincono di non essere all’altezza dei loro compagni. Tutto questo, nella maggior parte dei casi può insinuare, nella psicologia giovanile, un limite invalicabile, che influisce negativamente sul percorso formativo futuro. A tal proposito, è intervenuta addirittura l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), la quale ha affermato, che la bocciatura a scuola non ha nessun aspetto positivo, e ha consigliato, in alternativa alla non ammissione dello studente con carenze didattiche, di prestare un’attenzione particolare a questi casi più fragili. Asserendo, che la mancanza di profitto di uno studente può avere delle radici più profonde, come le attitudini, le capacità empatiche e formative dei suoi insegnanti e il contesto sociale di provenienza.

Ritirarsi da scuola entro il 15 marzo per evitare di perdere l’anno

Come abbiamo visto in precedenza, illustri pareri ritengono la bocciatura scolastica dannosa e non costruttiva, poiché questa condizione potrebbe far aumentare le disuguaglianze tra i ragazzi. Tuttavia, c’è da dire, che uno studente in difficoltà, questa spada di Damocle sulla testa ce l’ha ed è anche vincolante. Oggi esiste però una valida alternativa che può far evitare la bocciatura allo studente in difficoltà ed è la possibilità di ritirarsi dalla classe entro il 15 marzo, evitando di essere scrutinato, così come previsto dalla legge. Il ritiro è l’occasione per far sì che l’alunno possa ritrovare fiducia in sè stesso, attraverso un percorso formativo studiato ad hoc, per fare emergere le sue attitudini e colmare le lacune emerse nelle materie precedentemente affrontate. In buona sostanza, il ritiro non è un premio, ma la possibilità di evitare al ragazzo la mortificazione di una probabile bocciatura e allo stesso tempo dargli l’opportunità di mettersi alla prova in un luogo e un contesto diverso. In questo modo sarà consentito all’alunno di rimboccarsi le maniche (magari affiancandogli un insegnante personale) e avere una seconda chance da sfruttare, per poi sostenere un eventuale esame di idoneità da privatista e mettersi alla pari dei suoi coetanei.

Autore dell'articolo: Eleonora