evoluzione delle moto

Storia e origini della moto

E’ cosa ben nota e risaputa che le moto sono amate in tutto il mondo: molte volte, già da bambini, ci si sogna in sella ad una fiammante motocicletta, che può portare in riva al mare o lungo i tornanti delle più alte montagne, con il vento che solletica il viso ed il sole che scalda dolcemente.

Ben pochi, però, sono informati circa le origini di questo mezzo di trasporto a due ruote. Vediamo brevemente la sua storia.

Il primo prototipo di motocicletta fu ideato nel lontano 1885 da Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, due inventori originari della Germania – più precisamente, di un piccolo paese alle porte di Stoccarda.

Il modello creato era assai rudimentale e obiettivamente difficile da guidare, pesante e piuttosto scomodo. E’ stato modellato e modificato con diversi materiali, a partire dal legno, e ricordava molto le sembianze di una semplice bicicletta moderna con attaccato un piccolo motore ad ingranaggi.

Chiaramente questo veicolo a due ruote necessitava di ulteriori modifiche per poter spopolare. Ci pensò, nel1868 l’inventore francese Louis-Guillaume Perreaux: egli inventò un veicolo a due ruote alimentato a vapore. Anche in questo caso, a livello visivo, possiamo associarlo ad una bici, con la ruota anteriore con un raggio maggiore, rispetto alla ruota posteriore. Anche qui, il modello risultava essere scomodo e poco funzionale.

Qualche decennio più tardi, nei primi del Novecento, il prototipo di motocicletta venne finalmente messo a punto: il risultato fu talmente soddisfacente che, intorno agli anni ’40, i primi esemplari vennero messi in vendita e da quel momento in poi, si assistette ad una continua evoluzione della motocicletta, grazie ad aziende di tutto il Mondo, sia in Europa che negli Stati Uniti.

Fino al 1960 la produzione era per la maggior parte Europea – risultavano essere prevalenti le industrie italiane, inglesi, tedesche – in seguito, poi, si diffusero anche marchi e modelli provenienti dalla zona est del mondo, ed in particolare dal Giappone.

Ad oggi, questi sono ancora i paesi leader nella produzione di questo tipo di veicolo.

 

Le moto al giorno d’oggi: evoluzione e classificazione

 

Oggi le moto sono molto diffuse e, dal primo prototipo, sono molto cambiate e migliorate. Se ne sono creati anche vari modelli, classificati prevalentemente in baso al tipo di utilizzo che se ne deve fare: troviamo, infatti, la macro categoria delle moto da strada – poi ulteriormente categorizzate in classi e settori più specifici – e quelle da fuoristrada.

Circa la prima categoria, le moto da strada, possiamo dire che è sicuramente quella più diffusa e venduta. Fanno parte di essa tutte quelle moto, prevalentemente di grossa cilindrata, adatte ai lunghi viaggi, ma anche le classiche Vespa, più piccole ma sempre confortevoli ed adatte all’ uso su strada.

E’ bene specificare che le moto da strada si suddividono ulteriormente in: quelle utilizzate per viaggi e spostamenti e quelle ad uso agonistico – e, quindi, per gare in circuito.

Le moto da fuori strada, invece, sono studiate appositamente per percorsi accidentati e soprattutto per gli sterrati – o per idonee piste e circuiti.

Si possono includere in questa categoria le motociclette da Cross, da Trial, da Enduro e da Super Motard.

Rimangono escluse da questi due raggruppamenti alcuni tipi di moto, come: le super sportive (che raggiungono velocità prossime ai 300 chilometri orari); le cosiddette Chopper – ovvero quelle moto costruite e personalizzate direttamente dal proprietario (spesso si tratta di modelli da esposizione o da raduno; generalmente parlando, sono poco comode e funzionali); e, infine, le custom – cioè delle motociclette nate in America ed ispirate alle chopper appena citate, con la differenza che le custom sono pensate per un uso più comune e razionale (la particolarità consiste nel fatto che, spesso,presentano la ruota anteriore molto avanzata rispetto al manubrio, con una posizione di giuda quasi sdraiata).

Autore dell'articolo: FA