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L’Italia invecchia: boom di assunzioni per le badanti italiane

L’invecchiamento della popolazione è una bomba demografica pronta a esplodere.

L’Italia è un paese di anziani

Siamo il paese europeo con il più alto tasso di anzianità, secondi al mondo solo dopo il Giappone.

Complici il costante calo della natalità dal dopoguerra a oggi, ma soprattutto l’allungamento della vita media, la trasformazione della piramide demografica in Italia è senza precedenti.

In assenza di un rapido cambiamento di rotta, che appare oggi improbabile, nel giro di qualche decennio ci ritroveremo con più di 4 milioni di ottuagenari e oltre un terzo della popolazione avrà più di 60 anni.

Purtroppo l’allungamento della vita non è sempre sinonimo di un miglioramento della qualità di vita. O almeno non lo è per tutti.

Aumentano gli anziani non autosufficienti, bisognosi di cure e assistenza, spesso anche a rischio di povertà ed emarginazione sociale.

A conferma della gravità della situazione, l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri ha parlato di una vera e propria bomba demografica, pronta a esplodere nel 2050.

L’aumento della domanda di cure mediche e assistenza provocata dall’invecchiamento della popolazione, rischia di far saltare la tenuta dei nostri conti pubblici e della previdenza sociale.

La domanda legittima è: chi si prenderà cura di più di venti milioni di vecchietti?

Chi si prenderà cura dei nostri anziani? Boom di richieste per badanti e assistenti familiari

Fino alla metà degli anni 70 la famiglia si è rivelata un potente strumento di coesione sociale tra le generazioni.

Ma i cambiamenti socio economici degli ultimi 50 anni, in particolare, con l’entrata delle donne nel mondo del lavoro, hanno messo in crisi questo modello di welfare familistico.

Le famiglie sono sempre meno numerose, entrambi i coniugi lavorano (quando non sono separati) e gli anziani vivono da soli.

In un paese civile, il compito di provvedere al benessere e alle cure delle persone anziane, malate o bisognose di assistenza, dovrebbe essere garantito dalla funzione pubblica.

Ma da noi lo Stato è latitante e fa molto poco per aiutare le famiglie italiane che hanno un genitore anziano a carico.

Il problema riguarda soprattutto gli anziani che non presentano patologie tali da giustificare un ricovero ospedaliero, ma hanno comunque bisogno di assistenza domiciliare, non potendo più provvedere a se stessi in maniera autonoma.

Non potendo contare sull’assistenza pubblica, le famiglie italiane sono costrette a rivolgersi a badanti e assistenti familiari.

Secondo le previsioni della fondazione CENSIS, i collaboratori familiari sono infatti destinati a passare da 1 milione 655 mila a più di 2 milioni nel 2030.

A testimonianza di queste previsioni del Censis, le migliaia di annunci pubblicati ogni giorno dalle famiglie in cerca di una badante sui siti dedicati all’assistenza per anziani come, per esempio, il sito LeBadanti.it.

Lavoro domestico 2020/21: aumentano le badanti italiane

Nel 2019 i lavoratori domestici (colf, badanti e baby sitter) regolarmente iscritti all’INPS erano 849 mila.

Nel 2020 sono aumentati a 920.722, un incremento rispetto al 2019 pari a +7,5%.

In parte questo aumento dei lavoratori domestici regolarmente iscritti all’INPS è imputabile alla sanatoria del Decreto Rilancio 2020, che ha favorito l’emersione del lavoro irregolare nel settore domestico, ma la tendenza generale è comunque di un aumento costante degli impieghi in questo settore.

Inoltre, i dati ufficiali forniti dall’Istat sottostimano le reali opportunità lavorative offerte dal settore dell’assistenza domiciliare per le per anziani.

Stando alle varie stime fornite dall’Inps e dai sindacati di categoria, Il settore del lavoro domestico presenta un tasso d’irregolarità che supera il 50%,

Ciò significa che circa una badante su due lavora al nero o è solo parzialmente regolarizzata.

Un altro dato interessante, che vale la pena segnalare, è l’evoluzione negli ultimi anni della composizione per nazionalità dei lavoratori domestici.

Tradizionalmente riservato agli stranieri, con una prevalenza dei cittadini originari della Romania e, più in generale, dai paesi dell’ Est Europa, il settore dell’assistenza a domicilio delle persone anziane vede negli ultimi anni l’ingresso delle nostre connazionali.

Nel 2019 le badanti italiane regolarmente iscritte all’INPS erano 106.652. Nel 2020 sono passate a 118.931, un aumento del 11%.

(Fonte: https://www.inps.it/osservatoristatistici/api/getAllegato/?idAllegato=1013)

Autore dell'articolo: Silvia