Keto flu cos'è e come prevenirla

Cos’è il Keto Flu e come si previene

Quanto si intraprende un’alimentazione basata sulla chetosi, si può incorrere in sintomi che potresti confondere con un malessere passeggero simile all’influenza. E’ chiamata influenza Keto o Keto Flu. Scopriamo i sintomi, le motivazioni e i rimedi per attenuarla.

I sintomi del Keto Flu

Iniziando per la prima volta un percorso chetogenico, il tuo corpo potrebbe attraversare un breve periodo di quella che viene definita comunemente “influenza keto”. Sicuramente la lista della tua spesa sarà cambiata, e così devono cambiare anche le tue abitudini sia a livello alimentare sia come stile di vita.

Quali sono i sintomi del Keto Flu? Può insorgere mal di testa, nausea, affaticamento o senso di spossatezza, mal di stomaco, dolori muscolari, vertigini, e alito cattivo. Aumento di irritabilità, cervello annebbiato, scarsa concentrazione, confusione e insonnia. Tutto questo è innescato dalla risposta del corpo alla restrizione dei carboidrati. Quando elimini gran parte di zuccheri e carboidrati, nel tuo corpo avvengono cambiamenti a livelli cellulare e ormonali, quindi un periodo di assestamento è del tutto normale. Non è detto che la keto influenza venga a tutti, e sono variabili anche i giorni in cui i sintomi si presentano.

Durata dell’influenza chetogena

Mediamente una persona può avvertire i sintomi appena entra in azione il meccanismo chetogenico. Il fisico che traeva energia dai carboidrati, adesso deve imparare a prenderne dalle proteine. E’ quando ciò avviene che si possono palesare i primi sintomi. L’influenza può durare pochi giorni- da uno a tre- fino a un mese, in rari casi. I sintomi non si verificano tutti insieme, ma si manifestano a seconda della persona. Così come l’intensità del disturbo è molto soggettivo.

La Ketu flu non colpisce tutti

I sintomi non sono avvertiti da tutti nella stessa maniera per via della flessibilità metabolica. Questa influisce sulla capacità dell’organismo di adattarsi a fonti di energie diversi. Chi non è abbastanza flessibile, può riscontrare malesseri più o meno accentuati. I fattori che determinano questa capacità sono molteplici, ma i più significativi sono lo stile di vita e la genetica. Perchè i nostri comportamenti – soprattutto a tavola- sono ritenuti importanti per il metabolismo? Perchè se hai abituato il tuo corpo a ricevere carburante da zuccheri e cibi raffinati, molto probabilmente il cambio porterà con sé un cambiamento drastico che il tuo fisico segnalerà con sintomi simil-influenzali. Consideriamo ora la genetica, ovvero quel patrimonio di informazioni contenute nei geni che ereditiamo dai nostri parenti. Alcune persone per ragioni genetiche sono meno portate ad essere metabolicamente flessibili e quindi trovano meno facile adattare il fisico ad un cambio repentino come avviene durante un regime alimentare chetogeno. Come è facile intuire è impossibile intervenire sul proprio corredo genetico, ma possiamo fare qualcosa per agevolare il nostro nuovo regime dietetico, cambiando gradualmente alimentazione. Mangiare il più sano possibile, abbandonare a poco a poco alimenti pieni di glucosio e farine raffinate, preferendo verdure fresche e crude.

Meccanismi nascosti da comprendere

Quando ci nutriamo di carboidrati, provochiamo un innalzamento di insulina che aiuta a trasportare lo zucchero nelle cellule per ottenere energia da bruciare, al fine di vivere. Quando limitiamo questo macronutriente, evitiamo che l’insulina vada in circolo e appena diminuisce, il sodio viene rilasciato dal corpo , insieme all’acqua. E’ questo meccanismo a provocare la perdita di peso. In alcuni soggetti, si arriva anche a 10 chilogrammi persi durante i primi 5 giorni dall’intervento della chetosi nel corpo. Il glicogeno, che normalmente immagazziniamo insieme all’acqua -con un rapporto di 1 grammo a 3- invece che immagazzinarsi come grasso, viene richiamato dal corpo per essere usato come energia, in mancanza di carboidrati. Quindi, insieme al glicogeno elimineremo molta acqua. Durante le prime 24 ore di chetosi, si arriva a perdere anche fino a un chilo e mezzo di acqua.

Rimedi efficaci contro l’influenza da chetosi

Per evitare nausea, giramenti di testa e malessere, una buona norma è reintegrare l’acqua che il meccanismo chetogenico cerca di espellere dal nostro corpo. Il primo semplice ed efficace rimedio è bere più acqua del solito. Una perdita del 2% di acqua è sufficiente ad innescare malore. Aggiungendo un po’ di sale non raffinato all’acqua ristabilirai l’idratazione. Calcola all’incirca due litri di acqua in più nella tua dieta, diluiti giornalmente in tanti piccoli bicchieri di acqua. L’altro efficace metodo per rimetterti subito in forze è l’uso di sodio, potassio e magnesio associato alla tua dieta. Mal di testa, crampi e costipazione possono essere provocati dal consumo repentino di sali minerali, causato dall’abbassamento insulinico. Per garantire un buon apporto di questi elementi, assumere avocado e verdure a foglie verdi. Durante la prima settimana, a tavola è concesso aumentare un po’ la dose di sale, e assumere semi oleici o frutta secca aiuterà a mantenerti in chetosi, con equilibrio. In alternativa, è facile trovare sodio, potassio e magnesio uniti in ottimi integratori alimentari. Altri aiuti, per abbattere la chetoflu, sono di semplice attuazione.

  • Medita. Aiuta ad abbassare lo stress, controlla i livelli di cortisolo, e quindi l’irritabilità.
  • Mangia più grassi. Nella prima settimana aiutati fornendo al corpo energia mangiando più grassi, entrerai prima e meglio in chetosi.
  • Cammina. Idratati, e cammina la mattina, di buona lena, ma senza sudare troppo. Questo aiuterà il corpo a bruciare grassi e dare il via alla chetosi nel modo giusto.
  • Dormi. Cerca di concentrarti su un sonno regolare, stabilendo orari e rispettandoli.

Autore dell'articolo: Silvia