Inquinamento e Covid-19

Inquinamento e Covid-19: quali sono gli effetti?

Il Covid-19 si trasmette da persona a persona. Si analizzano le conseguenze dell’inquinamento che potrebbero rendere più fragili i soggetti che contraggono questa malattia.

In Italia, le zone più colpite dal Covid-19 sono state quelle con una maggiore quantità di polveri sottili nell’aria. A tal proposito è stato ipotizzato che il propagarsi del virus e la sua aggressività siano una delle numerose conseguenze dell’inquinamento atmosferico. Tale ipotesi è stata presentata durante due webinar, organizzati dall’Associazione Italiana di Epidemiologia e dalla Fondazione Menarini. L’esposizione allo smog può davvero incidere sul rischio di contagio e dare vita alla manifestazione dei sintomi del Covid-19?

Inquinamento atmosferico e Covid-19

L’ipotesi che l’inquinamento e l’elevata concentrazione di polveri sottili possano aver inciso sul rischio di contagio favorendo una rapida comparsa della malattia nasce dal fatto che l’inquinamento atmosferico possa aumentare le probabilità di infiammazione prolungata anche in persone giovani e in salute. La conseguenza di tutto ciò è l’iperattivazione del sistema immunitario.

Si tratta di fattori molto simili che sono stati riscontrati nei soggetti colpiti dal coronavirus. Una cattiva qualità dell’aria dunque può aver inciso sull’impatto della malattia aumentando il rischio di sviluppare infezioni respiratorie.

Perché si è verificato un aumento dei contagi in Pianura Padana?

Il territorio della Pianura Padana è uno dei più inquinati d’Europa. L’alta concentrazione di polveri sottili presente in queste zone potrebbe aver contribuito alla diffusione del virus. Tuttavia il parere di Pier Mannuccio, membro del comitato scientifico di Fondazione Umberto Veronesi, ha dato vita ad un’ulteriore ipotesi: “Il fatto che l’epidemia abbia colpito con maggiore forza la Pianura Padana può essere dovuto a diverse ragioni. In primis l’essere una delle aree più industrializzate del Paese, con un numero elevato di contatti internazionali. Questo aspetto, assieme all’elevata densità abitativa, può essere considerato il maggior determinante dell’impennata dei contagi nei mesi scorsi”.

Come si trasmette il coronavirus?

Il Covid-19 si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie di un soggetto infetto che tossisce, starnutisce o parla a breve distanza. Contrarre la malattia attraverso le superfici infette è più difficile, tuttavia non si esclude che il virus possa avere una maggiore carica infettiva in ambienti chiusi.

Ad ogni modo dalle ultime ipotesi emerge che la carica infettiva possa essere meno potente in seguito ad una permanenza in ambienti esterni in quanto l’essiccamento, la temperatura e l’esposizione ai raggi solari sono in grado di ridurla.

Aumento dei contagi con l’aria inquinata

Dalle analisi effettuate sino ad ora è stato riscontrato un rapporto causa-effetto tra i contagi da coronavirus e l’inquinamento. In base alle ipotesi degli esperti, anche il netto calo delle infezioni a seguito dei lockdown e del distanziamento sociale indica che il particolato non sia rilevante nella trasmissione del virus.

Per quanto concerne l’inquinamento, non va comunque escluso un peggioramento del decorso della malattia una volta che si è stati contagiati. Occorre infatti considerare che lo smog aumenta il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e polmonari. Difatti, in presenza di patologie, i danni causati dal coronavirus possono compromettere gravemente le condizioni dei pazienti.

Coronavirus più aggressivo come conseguenza dell’inquinamento?

L’alto tasso di inquinamento comporta un aumento delle reazioni infiammatorie a livello polmonare. Questo fattore, in presenza di Covid-19, può contribuire alla comparsa di disturbi di grave entità.

È più che probabile dunque che la cattiva qualità dell’aria abbia reso i soggetti infetti più vulnerabili alla progressione del coronavirus, ha spiegato Francesco Forastiere, epidemiologo ambientale del King’s College di Londra. Al giorno d’oggi però non si hanno informazioni sufficienti per accertare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sullo sviluppo dell’infezione da Covid-19. Per giungere ad un risultato effettivo bisognerà effettuare delle analisi epidemiologiche ben precise, raggruppando le informazioni cliniche ed ambientali delle varie regioni del territorio.

Autore dell'articolo: Silvia